Alessandro Maggini
Nato in una famiglia operaia, aveva potuto frequentare le Magistrali e si era così iscritto a Magistero all'Università di Venezia. Alternando il lavoro allo studio, aveva avuto modo di collegarsi agli ambienti antifascisti clandestini marchigiani. Fu così che, dopo l'armistizio, il giovane studente s'impegnò nella resistenza armata. Nominato commissario politico (con il nome di battaglia di Doro), di un distaccamento dei GAP ad Ostra, un centro agricolo del Subappennino marchigiano, Maggini si distinse in numerose azioni. La zona di Ostra era però troppo esposta e la piccola formazione del giovane partigiano non poté resistere ad un rastrellamento condotto in forze dai nazifascisti. Catturato con Pietro Brutti e Amedeo Galassi, Maggini e i suoi compagni furono sottoposti ad un sommario processo. Dopo essere stati fatti passare con le mani legate dietro la schiena per la via principale del paese, suscitando per il loro contegno l'ammirazione degli abitanti, i tre partigiani furono fucilati. Con la morte di Maggini, il distaccamento di Ostra prese il nome dello studente e continuò la lotta per altri tre mesi, sino a che non fu sgominato a Monte Sant'Angelo di Arcevia. Per ricordare Maggini, una strada gli è stata dedicata ad Ancona e al suo nome è stato intitolato il Circolo culturale regionale.