Arrigo Guerci
Appena diplomato si era arruolato in Aeronautica. Stava seguendo il corso per sottufficiali quando sopravvenne l'armistizio. Il giovane passò subito alla Resistenza, assumendo il comando della prima squadra partigiana cittadina di Cuneo. Guerci entrò poi nella Brigata GL di Valle Stura come comandante di banda, distinguendosi in rischiosissime azioni di sabotaggio. Nell'agosto del '44, la sua Brigata si scontrò contro la 90a Divisione corazzata germanica che, attraverso la Valle Stura puntava sulla Provenza. Successivamente Guerci e i suoi partigiani passarono in Francia con la "Carlo Rosselli". Il giovane comandante fu gravemente ferito quando, mentre i suoi uomini tentavano di impedire ai tedeschi l'occupazione della valle Tinea, corse in aiuto di un partigiano colpito. I suoi trasportarono Guerci a Nizza perché fosse curato, ma ogni tentativo di salvarlo fu inutile. Questa la motivazione della ricompensa al valore: "Giovane di eccezionale valore fu fra i primi organizzatori della resistenza partigiana nel Cuneense. Al comando di un gruppo di valorosi da lui costituito partecipava in pianura alle più audaci imprese, esempio di ogni ardimento e di supremo sprezzo del pericolo. Comandante di un battaglione in montagna seppe trasfondere ai suoi uomini il suo leggendario coraggio e, durante un ciclo operativo nelle valli alpine d'Italia e di Francia, scrisse pagine di epico valore. Col suo gruppo di arditi ostacolava al nemico l'occupazione della Valle Tinea, e quando il combattimento volgeva vittoriosamente alla fine, cadeva mortalmente colpito da una raffica di mitraglia nel generoso tentativo di soccorrere un suo partigiano ferito. Fulgido esempio del valore italiano in terra straniera"