Galileo Vercesi
Aveva partecipato come volontario alla Prima guerra mondiale, durante la quale era stato decorato di due medaglie di bronzo. Nel dopoguerra si era impegnato in politica e, sino allo scioglimento dei partiti decretato dal fascismo, era stato segretario del Partito popolare a Milano. Non volle mai aderire al PNF e fu, per questo, sempre controllato dalla polizia. Ciò non gli impedì, nel 1938, di riprendere clandestinamente la sua militanza.
Dopo l'8 settembre 1943, l'avvocato Vercesi, col nome di copertura di "Cusani", fu tra gli organizzatori della Resistenza nel Milanese. Per la sua esperienza politica e militare, Vercesi entrò a far parte del Comando generale del Corpo Volontari della Libertà. Gli sarebbe succeduto nell'incarico Enrico Mattei, quando l'avvocato, era il 17 marzo 1944, fu arrestato nel suo studio dalla polizia.
Incarcerato prima a Monza e poi trasferito a San Vittore, il 9 giugno Vercesi fu avviato al campo di concentramento di Fossoli. Vi restò poco più di un mese. Fu fucilato dai tedeschi, per rappresaglia, nel vicino poligono di tiro di Cibeno, con altri 66 deportati. A Galileo Vercesi è dedicato un Circolo cooperativo di Canegrate. Al suo nome, a Pavia, è stata intitolata la vecchia via Darsena.