Concetto Eugenio Piro
L'8 settembre 1943, il maggiore Piro comandava un battaglione del 56° Reggimento fanteria della Divisione "Marche", dislocata a presidio della zona di Dubrovnik. Dopo l'annuncio dell'armistizio, l'ufficiale, insospettito dai movimenti effettuati da vicini reparti tedeschi, mise subito il suo battaglione in stato di massima all'erta. Quattro giorni dopo, il generale Giuseppe Amico, comandante della "Marche", si presentò davanti alla caserma dove era acquartierato il battaglione di Piro. Il generale era accompagnato da due ufficiali tedeschi che l'avevano catturato ma, invece di indurre il battaglione alla resa, capita la determinazione del maggiore Piro, chiamò i soldati alla lotta. Il maggiore, arrestati gli accompagnatori del suo superiore, se ne servì per aprirsi un varco, insieme ai suoi soldati, tra i reparti nemici disposti intorno alla caserma. Piro puntò anche verso la sede del Comando di divisione per liberare gli ufficiali e i soldati italiani ormai in mano germaniche. La reazione tedesca fu violentissima. Nonostante fosse stato ferito, il maggiore continuò a dirigere il combattimento, finché non cadde colpito a morte.