Manlio Silvestri
Volontario nelle Brigate Internazionali in Spagna, Silvestri, dopo la ritirata dalla Catalogna, passò in Francia, dove fu internato nel campo di Vernet d'Ariège. Nel 1941, consegnato alle autorità d'occupazione italiane, fu rimpatriato e, il 7 novembre, inviato al confino per cinque anni.
Caduto Mussolini e rimesso in libertà, "Monteforte" - questo il nome di battaglia dell'operaio padovano - tornò nel Veneto e qui prese subito parte alla Resistenza in provincia di Belluno, come commissario politico della formazione "Buscarin". Passato nel Trentino, "Monteforte" cadde in mano ai tedeschi che lo condannarono a morte.
I giudici del Tribunale militare nazista, dopo la sentenza, gli dissero che avrebbe potuto salvarsi se avesse presentato una domanda di grazia. Silvestri rispose che sarebbe stato disposto a sottoscriverla, solo nel caso avesse potuto usare la grazia, eventualmente concessa a lui, per salvare un altro compagno. Così i tedeschi lo impiccarono.