Giacomo di Crollalanza
Dopo aver frequentato l'Accademia militare di Modena, Crollalanza era stato destinato in Albania col 3° Reggimento Granatieri. Rimpatriato nel maggio del 1943, perché gli fossero curate le ferite riportate in uno scontro, il giovane ufficiale, dopo l'armistizio, cadde in mano ai tedeschi mentre tentava di raggiungere la famiglia per trascorrervi la convalescenza. Dopo breve tempo Crollalanza riuscì ad evadere e a raggiungere l'Appennino emiliano. Divenne così tra i primi organizzatori delle formazioni partigiane nel Parmense e fu incaricato di dirigere il CUO (Comando unico operativo), che coordinava la guerriglia in montagna. Col nome di battaglia di "Pablo", Crollalanza divenne leggendario in Val di Ceno per l'audacia delle sue azioni. Sorpreso a Bosco di Corniglio dai tedeschi - guidati sul posto da una spia fascista - durante una riunione con altri tre partigiani del CUO e con Gino Menconi, comandante della "Piazza" di Parma, cadde colpito da una raffica. Nella motivazione della MdO, concessa alla memoria di Giacomo di Crollalanza, è scritto tra l'altro: "Mentre alcuni compagni cadevano sotto l'intenso fuoco, affrontava intrepidamente gli assalitori e cadeva colpito da raffiche di mitraglia. Il suo eroico sacrificio ispirava nel Parmense la lotta partigiana sino alla Liberazione". Nel 1946, l'Università di Parma, per onorarne la memoria, conferì a Crollalanza la laurea ad honorem in Ingegneria.