Enrico Bonfanti
Militante comunista, perseguitato dai fascisti, nel 1928 fu condannato dal Tribunale speciale a cinque anni di carcere. Nel 1933 emigrò in Svizzera e, allo scoppio della guerra civile spagnola, accorse tra i volontari delle Brigate Internazionali.
Combattente nella Centuria "Gastone Sozzi" e poi nella Brigata Garibaldi, l'antifascista varesino fu ferito negli scontri con i franchisti. Quando i golpisti di Francisco Franco ebbero il sopravvento, Bonfanti riparò in Francia, dove fu internato nel campo di Gurs. Vi restò finché la repubblica transalpina non fu invasa dal tedeschi. Consegnato dai collaborazionisti francesi alla polizia fascista italiana, l'operaio comunista fu confinato a Ventotene.
Tornato libero alla caduta di Mussolini, Enrico Bonfanti, subito dopo l'armistizio, prese parte alla Resistenza. Partigiano combattente nella 121ma Brigata "Walter Marcobi", dopo la Liberazione fu nominato dal CLNAI sindaco di Varese, incarico che mantenne sino al 25 marzo 1946, quando gli subentrò il socialista Luigi Cova.