Antonio Gambacorti Passerini
È uno dei sessantasette "Martiri di Fossoli", fucilati dai tedeschi per rappresaglia, dopo un attacco della Resistenza che (non si seppe mai con certezza se avvenuto a Genova o a Verona), aveva coinvolto alcuni soldati della Wehrmacht. Gambacorti Passerini, di idee socialiste, durante la guerra conduceva, a Monza, un piccolo negozio di cartoleria. Era entrato a far parte del Corpo Volontari della Libertà e, caduto nelle mani dei fascisti, dopo un breve periodo di carcere era stato trasferito nel campo di concentramento di Fossoli. Qui, nel luglio del '44, era stato fucilato (con lui erano altri cinque monzesi), nel poligono di tiro di Cibeno. I corpi dei 67 martiri era stati poi sepolti in fosse comuni, scavate in un campo presso Carpi, sul quale i tedeschi vollero fosse seminato grano. Per questo, dopo la Liberazione, fu molto laborioso ritrovare le salme, riesumarle e identificarle. Quelle dei sei monzesi furono, nel mese di maggio del '45, trasferite nel capoluogo brianzolo e sepolte nel Campo della Gloria del Cimitero Maggiore. Ad Antonio Gambacorti Passerini è stata intitolata una piazza di Monza ed una lapide è stata apposta sulla casa dove visse. Di lui e degli altri Martiri si dice nel libro Monza nella Resistenza.