Ermanno Gabetta
Aveva partecipato alle operazioni belliche sul fronte occidentale e su quello greco-albanese. Subito dopo l'8 settembre del 1943, organizzò i primi gruppi di partigiani nel Vogherese. Costituita più tardi, insieme a Carlo Boldizzoni e Roberto Vicini, la 115a Brigata Garibaldi "Gramigna", ne divenne il vicecomandante. La sua formazione diventò presto leggendaria, scontrandosi per almeno quindici volte con i nazifascisti nei territori di Lungavilla, Verretto e nell'Oltrepò Pavese. Nel corso di massicci rastrellamenti, svoltosi nel novembre e nel dicembre del 1944, i fascisti riuscirono a catturare sei partigiani della 115a (Franco Bernini, Candido Savi, Sandro Casarini, Battista Longhi, Celso Civardi e Giuseppe Barbieri), che dopo essere stati sottoposti a tremende torture, furono trucidati a Castelletto. Pochi giorni dopo, il 2 gennaio del 1945, Ermanno Gabetta, che con i partigiani Giovanni Mussini, Ferruccio Luini e Pietro Rota, aveva trovato momentaneo rifugio in una casupola isolata tra Verretto e Lungavilla, fu sorpreso e circondato da centinaia di nazifascisti. Rifiutata la resa, i quattro partigiani caddero dopo aver esaurito le munizioni. Dice la motivazione della Medaglia d'Oro a Gabetta: "Combatté strenuamente in condizioni disperate, per oltre cinque ore, finché cadeva con tutti i compagni, meritando dal nemico il saluto delle armi"