Ruggero Parenti
Poté soltanto frequentare le scuole sino alla quarta elementare e a dieci anni era già al lavoro in un laboratorio artigiano. Dopo il servizio di leva, non riuscendo a trovare un'occupazione a Firenze, si trasferì a Torino, dove fu assunto alla Fiat Lingotto. Qui, nel 1921, divenne responsabile della stampa e propaganda della cellula giovanile comunista della fabbrica. Nel 1927 il primo arresto per attività antifascista e, dopo sedici mesi nel carcere fiorentino delle "Murate", il proscioglimento. Nel 1929, per Parenti altri otto mesi di carcere preventivo, ma nessuna condanna. Ciò lo indusse ad espatriare in Francia e di lì, per l'operaio fiorentino cominciò un lungo periodo che lo vide a Mosca, poi in Lettonia, dove fu incarcerato e poi di nuovo in Francia, dove finì ancora in carcere per uso di documenti falsi. Mandato dal suo partito a Torino, Parenti nel 1936 fu arrestato dalla polizia fascista. Condannato dal Tribunale speciale a otto anni di reclusione, ne scontò tre e fu poi avviato al confino alle Tremiti. Alla caduta di Mussolini si trovava a Ventotene e nell'agosto del 1943 poté, alfine, tornare a Firenze. Dopo l'8 settembre, entrato a far parte delle formazioni partigiane del Volterrano, ne fu, sino alla Liberazione, il commissario politico. Primo segretario federale del Partito comunista legale a Pisa, Parenti diresse per anni "scuole di partito" a Sesto Fiorentino, Milano, Reggio Emilia e Santa Croce sull'Arno. Ha fatto parte anche della Commissione federale di controllo della Federazione comunista di Firenze e, negli ultimi suoi anni, è stato bibliotecario della scuola di partito "Palmiro Togliatti" delle Frattocchie (Roma). Al nome di Ruggero Parenti era stata intitolata una Sezione dei Democratici di Sinistra di Firenze.