Azzolino Sabattini
Faceva parte dell'organizzazione comunista clandestina bolognese quando fu arrestato dalla polizia e deferito a Tribunale speciale. Quei giudici non trovarono prove a carico del giovane muratore e lo prosciolsero, ma gli inflissero ugualmente tre anni di confino. Era il 30 giugno del 1931 e Sabattini si fece quella che Silvio Berlusconi ha definito una vacanza. Il tempo di tornare a casa e restarci qualche mese ed ecco che Sabattini è di nuovo arrestato. Questa volta i giudici stabiliscono che il muratore debba "tornare in villeggiatura" per altri cinque anni. Ma non basta. Nel giugno del 1937, mentre è al confino, Sabattini è ancora processato e, questa volta, i giudici rincarano la dose: 12 anni di reclusione. Il muratore non li sconta tutti, perché cade il fascismo. Poi, dopo l'armistizio, Azzolino Sabattini entra nella resistenza armata bolognese. Partigiano combattente nella 7a Brigata GAP "Gianni" della Divisione Garibaldi "Bologna", il muratore antifascista passa poi alla 63a Brigata Garibaldi. Dopo la Liberazione, sarà "congedato" col grado di capitano, libero di riprendere il suo lavoro e la sua militanza.