Vitaliano Parussini
Durante la Seconda guerra mondiale, Parussini ha partecipato, dal 16 luglio 1944 alla Liberazione, alla lotta partigiana nelle file del Battaglione Guastatori della Divisione "Osoppo", meritandosi la Croce al Merito di Guerra (concessagli nel 1953), la Medaglia di Benemerenza e, nel 1980, il titolo onorifico di sottotenente dell'Esercito italiano. Parussini, che nel dopoguerra si era diplomato alla Facoltà di Architettura di Venezia, aveva intrapreso la professione di insegnante di disegno e, parallelamente, aveva sviluppato la sua attività di artista. Negli anni ha partecipato a mostre collettive nella sua regione, in Italia e all'estero e a numerosi concorsi. Suoi sono numerosi lavori realizzati in mosaico (Gemona: Monumento al "Partigiano Caduto"; Basaldella: "S. Martino" per la facciata della chiesa; Sanguarzo: "Annunciazione" per la tomba della famiglia Corona-Muga), oltre a pitture murali, vignette, illustrazioni (spiccano quelle per il libro Valpino di L. Candoni), manifesti, cartelloni pubblicitari. Parussini si è dedicato anche alla decorazione di ceri pasquali e di pergamene. Artista poliedrico, ha lavorato instancabilmente tutta la vita, senza peraltro dimenticare mai la sua "Osoppo". L'artista è stato, tra l'altro, tra i fondatori, nel 1970, dell'Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione.