Leonardo Speziale
Comunista, Speziale era emigrato, nel 1930, in Francia. Nel 1939 era stato attivo nell'Unione Popolare Italiana che si era costituita in quel Paese. Durante l'occupazione tedesca, l'operaio italiano era entrato nella Resistenza francese, operando a Saint-Etienne e poi nel Sud della Francia. Arrestato nel luglio del 1943, fu condannato ad una lunga pena detentiva, ma fu presto consegnato alle autorità italiane che lo rinchiusero nel carcere di Fossano. All'indomani dell'armistizio, Speziale, riuscito a fuggire, si trasferì a Brescia, su indicazione del PCI. Nella città lombarda fu tra gli organizzatori della lotta armata contro il nazifascismo, costituendovi i primi gruppi di gappisti. Nel dicembre del 1943, il militante comunista siciliano cadde, ferito, nelle mani della polizia fascista. Sottoposto a tortura, Speziale non solo seppe resistere ma, otto mesi dopo, riuscì ad evadere. Raggiunta la Val Trompia, contribuì alla formazione della 122a Brigata Garibaldi, della quale divenne commissario politico. Fu poi, sino alla Liberazione, ispettore delle Brigate Garibaldi nel Veneto. Finita la guerra e rientrato nella sua Sicilia, Leonardo Speziale fu protagonista e dirigente delle lotte politiche e sindacali, condotte dal movimento democratico per il progresso civile, culturale e sociale dell'Isola.