Renato Tega
Unì l'impegno nell'insegnamento a quelli nell'organizzazione e nella propaganda per il socialismo. Già nel 1915 cominciarono le persecuzioni nei suoi confronti. Per il suo pacifismo e la conseguente opposizione alla guerra, Renato Tega fu arrestato e internato nell'Italia meridionale. Dopo la Prima guerra mondiale fece parte della frazione massimalista del PSI e, con Giuseppe Massarenti, fu alla testa delle lotte bracciantili che, soprattutto nella zona di Molinella, videro la partecipazione, nei primi dieci mesi del 1920, di 80 mila contadini emiliani. Seguì la violenta reazione degli agrari e delle squadracce fasciste, che intimarono a Tega di dimettersi dall'incarico (che gli era stato affidato dal sindaco Massarenti), di vice segretario comunale di Molinella. Tega rifiutò e fu selvaggiamente picchiato dagli squadristi che, quando riuscirono ad impossessarsi dell'amministrazione comunale, lo licenziarono. Al licenziamento seguirono l'arresto e altre bastonature, tanto che per sottrarsi ad altre persecuzioni, l'insegnante socialista dovette riparare in Francia. Rientrato in Italia nel 1926, Tega conobbe di nuovo l'arresto, al quale seguì un anno di confino a Lipari. Nel 1928, per poter riprendere l'insegnamento, il maestro si piegò e chiese l'iscrizione al PNF. Anni di umiliazione, ma nel settembre del 1942, il riscatto: Tega partecipa alla fondazione del Comitato unitario d'azione antifascista costituitosi a Bologna. Dopo il 25 luglio 1943, concorre all'unificazione tra gli aderenti al MUP e al PSI, dalla quale ha origine il PSIUP. L'armistizio dell'8 settembre vede Tega impegnato nell'organizzazione delle formazioni SAP "Matteotti città" operanti a Bologna, nel coordinamento dei giovani socialisti, nella redazione di fogli clandestini bolognesi quali Rivoluzione socialista, Compagna, Avanti! ecc. A Liberazione avvenuta, Tega è nominato segretario della Federazione bolognese del PSI e membro della Commissione provinciale di epurazione. Dal 1945 al 1947 dirige il settimanale La squilla. Nel 1946 è contemporaneamente consigliere comunale di Spello (suo paese d'origine) e di Bologna. Nel capoluogo emiliano è anche assessore alla Pubblica istruzione e presidente del Patronato scolastico. Nel 1946 è deputato alla Costituente. La scissione socialista del 1947 lo vede aderire al gruppo di Autonomia Socialista, poi al Movimento di unificazione socialista e, infine, al Partito socialista unitario. Sino alla sua scomparsa Renato Tega, cha anche diretto i fogli socialisti Il domani, Socialisti unitevi! e La lotta socialista, è stato anche attivo nel sindacato della scuola ADSN. A Bologna gli è stata intitolata una strada.