Bruno Rutto
Si era diplomato all'Istituto tecnico di Intra e, nel 1941, era stato assunto all'Alfa Romeo di Milano. Vi aveva lavorato sino alla fine dell'anno, poi era stato chiamato alle armi per frequentare la Scuola militare di Alpinismo di Aosta. Sottotenente del 3° Reggimento Alpini di Pinerolo, Rutto fu inviato con il Battaglione "Fenestrelle" in Jugoslavia e lì si trovava al momento dell'armistizio. Rientrato in Italia fu tra quei militari che, per primi, nel Cusio si aggregarono ai nuclei di partigiani costituitisi in Valstrona intorno all'architetto Filippo Beltrami. Nel febbraio del 1944, dopo la battaglia di Megolo, dove l'architetto cadde combattendo con i suoi partigiani, Rutto divenne, all'Alpe Quaggione, comandante del superstite nucleo che prese il nome di "Primo Gruppo Patrioti <Filippo Beltrami>". Questa formazione partigiana si ingrandì fino a diventare la Divisione alpina d'assalto "F. Beltrami" che, sempre al comando di Bruno Rutto, il 24 aprile 1945 liberò Omegna, per poi portarsi a Milano. Dopo la Liberazione, Rutto ha abitato a Omegna, dove ha lavorato come tecnico minerario. A suo ricordo gli è stata intitolata una strada.