Tristano Codignola
Attivo antifascista, nel 1937 Codignola, laureato in Giurisprudenza, fu tra i fondatori, in Toscana, dei gruppi liberal-socialisti. Arrestato e mandato al confino nel 1942, nell'agosto 1943 fu tra i dirigenti del Partito d'Azione a Firenze. Dopo l'armistizio prese parte alla lotta contro i nazifascisti nelle file del movimento di "Giustizia e Libertà". Dopo la Liberazione, fu deputato, nel Gruppo autonomista, dell'Assemblea Costituente. Sul finire del 1952, espulso dal PSDI perché si opponeva alla "legge truffa", diede vita al "Movimento di autonomia socialista" del quale fu nominato segretario. Promosse, subito dopo, la costituzione del movimento "Unità Popolare". Passato quindi al PSI, Codignola fu deputato nella III e nella IV Legislatura e, nelle elezioni del maggio 1968, fu eletto senatore. Nominato, nel 1970, vice segretario del PSI, Tristano Codignola, che a Firenze dirigeva la Casa editrice La Nuova Italia, poco prima di morire e di dar vita alla "Lega dei socialisti", fu espulso dal partito per aver sottoscritto un documento fortemente critico nei confronti di Bettino Craxi e del gruppo dirigente del PSI di allora.