Alfeo Corassori
Comunista dalla fondazione del partito, nel 1923 fu condannato a sei mesi di carcere per la sua attività antifascista. Durante la clandestinità fu attivo a Milano e, nel 1927, fu condannato per questo, dal Tribunale speciale, a dieci anni di reclusione. Liberato in seguito ad amnistie, nel 1934 Corassori fu comunque confinato per cinque anni a Ponza e alle Tremiti. Anche durante i 45 giorni del governo Badoglio, l'operaio antifascista dovette tornare in cella. Dopo l'armistizio, Alfeo Corassori prese parte alla Guerra di liberazione con ruoli di grande responsabilità: organizzatore del movimento partigiano in provincia di Modena, ispettore delle Brigate Garibaldi, membro del Triumvirato insurrezionale del Nord-Emilia. Dopo la Liberazione fu sindaco di Modena e membro del Comitato Centrale del PCI. La città che ha amministrato gli ha intitolato un viale e il suo nome è stato dato anche a una Polisportiva e a una Rassegna di danza. Una ONLUS di Modena, che ha costruito un ospedale pediatrico in Madagascar, ha voluto chiamarlo Alfeo Corassori.