Antonio Vannoni
Nel 1930 fu arrestato per la prima volta dalla polizia, con un gruppo di antifascisti romagnoli, e deferito al Tribunale speciale. Condannato a dodici anni di reclusione, perché considerato il capo dell'organizzazione comunista clandestina, Vannoni tornò in libertà dopo vari anni di carcere. Liberato, riprese il suo impegno politico e nel 1939, di nuovo arrestato, finì in campo di internamento. Vi rimase sino alla caduta del fascismo e, dopo l'8 settembre 1943, il commerciante entrò attivamente nella Resistenza romagnola.
Dopo la Liberazione Vannoni, che fu per molti anni sindaco di Bagnacavallo, fu sempre impegnato nelle organizzazioni democratiche della sua regione. Di lui si parla nel libro di Gianni Giadresco e Luciano Casali, I compagni di Ravenna, pubblicato nel 1972, in occasione del 50° anniversario della fondazione del PCI.