Walter Cundari
Pochi giorni dopo l'armistizio Walter Cundari, che era allievo ufficiale delle truppe alpine a Bassano del Grappa, era diventato partigiano nella zona col nome di battaglia di "Wolf". Convinto dal capitano piemontese Oreste Gastone a seguirlo nel Cuneese, il giovane studente nel gennaio del 1944 entra, in Valle Gesso, nella banda "Italia Libera" di Duccio Galimberti e Dante Livio Bianco e diventa via via comandante di distaccamento, di battaglione e di brigata. Protagonista di imprese leggendarie, di "Wolf" si parlerà anche un anno dopo la Liberazione quando, col partigiano Armando Valpreda, riuscirà a portare a conclusione, grazie anche all'intervento di Pietro Nenni, quella che va sotto il nome di "Rivolta di Santa Libera" (partigiani di nuovo in armi contro i modi di applicazione dell'amnistia e le inadempienze di De Gasperi rispetto agli ideali per i quali avevano combattuto tanti patrioti). Tornato in Veneto, nel dopoguerra, Walter Cundari si impegna nell'attività di sindacalista e di dirigente del PCI, che svolgerà sino al 1986, anche a Mantova, quando vi verrà trasferito dalla Banca presso la quale è impiegato.