Valente Pancrazi
Militante comunista, nel 1926 fu condannato al confino per due anni. Tornato a Firenze, per evitare un nuovo arresto nel 1929 riparò in Francia. Rientrato in Italia dopo cinque anni, nel 1934 fu di nuovo arrestato. Se la cavò con un'ammonizione, forse in considerazione della grave malattia polmonare da cui era affetto. Tra la fine del 1942 e gli inizi del 1943 entrò a far parte del Comitato federale del suo partito a Firenze e, dopo l'armistizio, si impegnò (nei limiti delle sue precarie condizioni di salute), nella lotta contro i nazifascisti. Il 17 luglio 1944, i fascisti ormai in fuga effettuarono un ultimo massiccio rastrellamento nel quartiere di San Frediano. Valente Pancrazi fu catturato con altri compagni. Dopo essere stato selvaggiamente torturato a "Villa Triste", fu fucilato con altri partigiani e gappisti sul greto dell'Arno, lungo le Cascine.