Natale Vasco Jacoponi
Negli anni tra il 1918 e il 1920 aveva militato nelle organizzazioni giovanili socialiste; poi, alla fondazione del Partito comunista, vi aveva aderito e, tra il 1924 e il 1926, era stato segretario della Federazione giovanile di Livorno e di Pisa. Dopo le leggi eccezionali fasciste del 1926, fu ripetutamente arrestato e quindi confinato a Lipari. Riacquistata la libertà, Jacoponi riuscì ad espatriare clandestinamente in Francia, dove divenne uno dei dirigenti dei locali "Comitati proletari antifascisti" e di altre organizzazioni degli operai emigrati. Nel 1940, con l'occupazione tedesca della Francia, riprese la solita trafila: arresto, traduzione in Italia, confino a Ventotene. Liberato dopo la caduta di Mussolini, di lì a poco Jacoponi fu tra gli organizzatori della Resistenza a Livorno, dove entrò a far parte del CLN provinciale. Arrestato di nuovo, nonostante i fascisti ignorassero il suo ruolo nella lotta clandestina, il dirigente comunista finì in carcere a Pisa e poi, per un anno, a Modena dove, infine, fu liberato dai partigiani. Dopo la Liberazione, Jacoponi fu eletto nell'Esecutivo della Federazione sindacale dei lavoratori dei porti e divenne quindi Console della Compagnia lavoratori portuali di Livorno. Entrato nel Consiglio esecutivo della CGIL, Jacoponi fu candidato nelle elezioni per il primo Parlamento della Repubblica. Deputato dal 1948 al 1953, fu rieletto anche nella seconda legislatura.