Mario Menichini
È uno dei quattro ragazzi che, caduti combattendo contro i tedeschi durante le "Quattro giornate" di Napoli, hanno ricevuto la massima ricompensa al Valor militare (gli altri tre sono Pasquale Formisano, Gennaro Capuozzo e Filippo Illuminato). Menichini, che aveva frequentato il ginnasio al Liceo "Sannazzaro" e l'aveva lasciato per fare il tipografo, a 17 anni si era arruolato volontario nella Milizia fascista. Era in servizio in provincia di Viterbo, quando gli giunse la notizia che la popolazione di Napoli era insorta contro i tedeschi. La sera del 27 settembre il ragazzo disertò dal suo reparto e, raggiunto il capoluogo partenopeo, si unì agli insorti. Mentre attaccava a colpi di bombe a mano un carro armato tedesco, fu abbattuto da una raffica di mitragliatrice. La motivazione della massima ricompensa al valor militare recita: «Amor di Patria infiammò il suo cuore e rese saldo il suo braccio che non tremò. In epico gesto degno delle tradizioni della vera gioventù italiana, affrontò e colpì con bomba a mano un carro armato tedesco che, avanzando per le strade della martoriata città, seminava la morte fra il popolo insorto contro l'oppressore. La sua giovane esistenza, stroncata dalla mitraglia nemica, vive e palpita nell'anima di Napoli che, nelle leggendarie "4 giornate", cantò la sua più bella canzone di amore e di morte che fu novella vita». Al nome di Menichini è intitolata una via di Napoli.