Celestino Ombra
Membro dell'organizzazione comunista clandestina, Ombra nel 1942 era stato tra gli organizzatori di uno sciopero sindacale dei circa quattrocento lavoratori dello stabilimento Way Assauto di Asti, dove lavorava. Negli anni 1943 e 1944 aveva capeggiato nella fabbrica anche le manifestazioni che avevano un esplicito risvolto contro la guerra e i nazifascisti. Allo sciopero del marzo 1944 aveva fatto seguito l'arresto del suo organizzatore e di una quarantina tra operaie e operai dell'importante stabilimento astigiano. Celestino Ombra rimase nel carcere di Asti pochi giorni; con altri tre compagni, il 24 di marzo, fu liberato con un audace colpo di mano da alcuni patrioti. Portatosi sulle Langhe ed assunto il nome di battaglia di "Tino", l'operaio antifascista contribuì al rafforzamento della XVI Brigata Garibaldi, alla quale era stato dato il nome di Generale Perotti, in onore dell'alto ufficiale fucilato dai fascisti al Poligono del Martinetto di Torino. Successivamente "Tino" fu nominato commissario politico dell'VIII Divisione Garibaldi, e quindi della IX Divisione; divenne poi comandante dell'intera Zona Monferrato, nella quale si impegnarono come partigiane combattenti e staffette la moglie dell'operaio antifascista, Ernesta, la giovanissima figlia Giuseppina e, la di poco più anziana, Marisa. Come rappresentante delle formazioni garibaldine, "Tino" ha fatto parte della Giunta popolare di governo della Zona liberata dell'Alto Monferrato e, subito dopo la Liberazione, ha ricoperto importanti incarichi pubblici e di partito nell'Astigiano. È stato anche consigliere comunale di Asti e segretario dell'ANPI provinciale. Sino al 1955 è stato pure direttore del personale della Way Assauto.