Alessandro Gallo
Fin dalla frequentazione del Liceo "Foscarini" di Venezia, aveva preso parte attiva al movimento antifascista. Nel 1937 (l'anno dopo essersi laureato in Legge a Padova ed essersi iscritto a Filosofia), aveva aderito al Partito comunista. Invece di fare l'avvocato aveva preferito l'insegnamento, prima a Pieve di Cadore e poi a Venezia, per educare i giovani allievi all'amore per la libertà. Ciò gli valse, nel 1942, l'assegnazione al confino, prima ad Avezzano e quindi alle Tremiti. Quando, nel gennaio del 1943, è liberato per "fine periodo", Gallo va a San Vito di Cadore per riprendersi da una pleurite, ma a Venezia ha già avuto modo di fondare il Comitato di Unione antifascista, progenitore diretto del CLN. Dopo l'8 settembre 1943, Gallo torna sulle montagne del Cadore per organizzarvi, per incarico del CLN di Belluno e del Partito comunista, la resistenza armata. Partigiano combattente col nome di battaglia di "Garbin", guida i partigiani della Brigata "Pier Paolo Calvi" della Divisione Garibaldi "Nino Nannetti", della quale assumerà presto il comando. Il 27 luglio del 1944, gli uomini guidati da "Garbin" attaccano e mettono in fuga, alle porte di Cortina, il presidio tedesco dell'allora posto di confine della Dogana Vecchia. Il 2 settembre fanno saltare il ponte sulla Cavallera, tra Belluno e Pieve, interrompendo una via di comunicazione importante per i tedeschi. Alessandro Gallo cadde, con altri due garibaldini, durante un attacco ad una colonna motorizzata tedesca. A suo nome è stata intitolata una strada di Venezia.