Duilio Grigioni
Durante l'occupazione tedesca, aveva contribuito a trasformare una cantina di via Marco Aurelio, che aveva dato in uso al "GAP centrale" di Roma, in una sorte di santabarbara dei patrioti antifascisti. Grigioni era, infatti, il portiere dell'edificio, situato dietro il Colosseo, dal quale i gappisti fecero uscire il materiale esplosivo (gli involucri metallici erano stati procurati dagli operai della Romana Gas), che avrebbero utilizzato per l'azione di via Rasella. Arrestato su delazione, il 28 aprile del 1944, dai fascisti del reparto speciale di Koch, Grigioni fu rinchiuso prima nella pensione Jaccarino e poi nelle segrete di via Tasso. Condannato a morte dal Tribunale di guerra germanico, fu liberato dalla folla quando i tedeschi lasciarono la Capitale e, nel dopoguerra, riprese il suo lavoro di portinaio.