Riccardo Donati
Negli anni tra il 1921 e il 1922 si era battuto, come "ardito del popolo", contro le squadracce fasciste. Con l'instaurazione della dittatura, Donati non desistette dalla lotta antifascista clandestina. Perseguitato per la sua opposizione al regime, impossibilitato a trovare lavoro, il muratore faentino fu ridotto in miseria. Esasperato, nel dicembre del 1929, Donati uccise due squadristi. Portato davanti al Tribunale speciale, fu condannato all'ergastolo. Scarcerato con la caduta del fascismo, dopo l'armistizio Donati ebbe parte attiva nella Resistenza. Catturato dai tedeschi a Parma, fu deportato nel campo Fossoli (MO), e di lì nel Lager di Mauthausen. Riuscì a sopravvivere a quella terribile esperienza, ma morì pochi anni dopo la liberazione.