Vittorio Marimpietri
Aveva partecipato alla Seconda guerra mondiale comportandosi da valoroso, tanto che fu proposto per la medaglia d'argento al valor militare. Tornò ferito dal fronte, con i piedi congelati e un'ulcera duodenale. Dopo l'armistizio, entrò nella Resistenza, nelle file del Fronte militare clandestino di Montezemolo. Il 10 dicembre del '43 le SS tedesche, con la collaborazione di una spia italiana, lo arrestarono in casa con l'imputazione di essere membro della Legione Garibaldina. Rinchiuso nel carcere di via Tasso, Marimpietri subì lunghi e snervanti interrogatori preceduti da giorni di completo digiuno. Trasferito a Regina Coeli, il 24 marzo del '44 fu fucilato con gli altri martiri delle Fosse Ardeatine.