Giovanni Germanetto
Aveva partecipato alle prime lotte socialiste quando ancora faceva il barbiere in provincia di Cuneo e, nel 1912, era diventato il segretario di quella Federazione del PSI. Redattore di Lotte Nuove e poi direttore di La Riscossa, aderì ai gruppi dell’”Ordine Nuovo” e passò, dalla sua fondazione, al PCd’I. Nel 1923 fu delegato dal partito a rappresentarlo nell’Internazionale dei sindacati rossi. Nel 1926, Germanetto che, arrestato dalla polizia fascista, si trovava in carcere, fu rilasciato per un errore e riuscì ad eclissarsi. Espatriato in Francia passò poi nell’URSS, dove si impegnò nell’Internazionale sindacale e nel “Soccorso rosso”. Nel 1930 aveva pubblicato con grande successo Le memorie di un barbiere; il libro che ebbe 36 edizioni in 16 diverse lingue, superò la tiratura di 800 mila copie. Rientrato in Italia nel 1946, Germanetto vi lavorò presso il Comitato centrale del PCI e pubblicò con Paolo Robotti Trent’anni di lotte dei comunisti italiani. Morì in Unione Sovietica, dove era tornato.