Stellina Vecchio
Aveva poco più di vent’anni quando era cominciato il suo impegno antifascista (ne dice Maria Bedeschi nel libro “Milano, l’avventura di una città”), che ha mantenuto sino alla morte.
Staffetta partigiana durante la Resistenza col nome di battaglia di “Lalla”, dopo la Liberazione, che l’aveva vista il 24 aprile testimone della morte di Gina Bianchi, che pedalava al suo fianco per le vie del quartiere Niguarda, Stellina Vecchio è stata la prima donna a far parte della segreteria della Camera del Lavoro di Milano
Dirigente del PCI, col marito Alessandro Vaia, che segue nelle peregrinazioni in Lombardia per organizzarvi le lotte bracciantili, nel 1948 Stellina era stata eletta per rappresentare quel Partito alla Camera dei deputati.
In Parlamento Stellina è stata in prima fila, con le altre rappresentanti comuniste, nel sostenere i diritti delle donne e nell’opposizione all’entrata dell’Italia nel Patto Atlantico.
È sempre lei che, con Alberto Cavallotti ed altri fonda a Milano il “Centro culturale Concetto Marchesi”.
Negli ultimi vent’anni della sua vita Stellina Vecchio, membro dell presidenza onoraria dell’ANPI milanese, ha militato nel Partito della Rifondazione Comunista.