Nino Del Bianco
Ispirandosi ad un romanzo di Achille Campanile, aveva scelto come nome di battaglia quello di “Celestino” perché si riteneva, come ebbe a dire, un rompiscatole come il protagonista del libro.
Antifascista, nel 1941 Del Bianco era stato tra i fondatori in Friuli del Partito d’Azione. Quando, dopo essere stato mobilitato nella Francia del Sud, tornò a casa clandestinamente l’8 settembre 1943, partecipò nello studio dell’avvocato Giovanni Cosattini (che con Del Bianco ed altri pochi amici aveva partecipato due anni prima alla fondazione del PdA friulano e che dopo la Liberazione sarebbe stato nominato sindaco di Udine), alla prima riunione del CLN provinciale.
Agli inizi del 1944, fu “Celestino”a firmare, con esponenti locali della DC, il patto che avrebbe portato alla costituzione della formazione partigiana “Osoppo-Friuli”.
Denunciato ai tedeschi da una spia, per evitare rappresaglie contro i suoi famigliari “Celestino” si presentò il 1° agosto al Comando delle SD. Incarcerato per 56 giorni, tornò libero sul finire del mese di settembre perché, nel frattempo, il suo accusatore era morto in un bombardamento aereo.
Salito in montagna Del Bianco vive l’esaltante esperienza della repubblica partigiana della Carnia e nel dicembre del 1944 sceso a Milano, collabora con Ferruccio Parri, vice comandante del CVL. Tradito ancora una volta da finti patrioti, finisce a San Vittore ed uscirà dal carcere alla Liberazione.