Attilio Gombia
Nato nel 1902 a San Rocco di Guastalla in una famiglia di braccianti agricoli, maturò fin da ragazzo una idea “non interventista”. È tra i fondatori della Camera del Lavoro di Guastalla divenendo poi uno dei protagonisti delle vertenze agrarie nel territorio nel corso del cosiddetto “biennio rosso”.
Il suo antifascismo gli costò l'arresto e una condanna oltre 14 anni di carcere. Scontò la sua pena senza rinnegare le proprie idee che lo videro aderire al Partito Comunista Italiano, frequentare le scuole di partito nell'Unione Sovietica negli anni '30 e, appena liberato dal carcere fascista nell'Agosto 1943, impegnarsi nell'organizzazione della Resistenza.
Si distinse per l'organizzazione della rete di sostegno ai combattenti partigiani o nelle terre di San Rocco, venne pi inviato da Luigi Longo e Giorgio Amendola a coordinare la guerra di Resistenza nel Triveneto. A Padova operò dal 1943, fino a quando venne arrestato e barbaramente torturato per mesi. Atrocità che avrebbero condizionato la sua salute fino agli ultimi giorni della sua vita.
Nel 1945 rifondò a Guastalla e a Reggio Emilia, la CGIL e la rete delle organizzazioni sindacali; poi venne chiamato ad un impegno di sindacalista a livello nazionale. Il suo carattere di combattente e il suo rigore morale lo portarono a sostenere con intransigenza le proprie idee politiche; il che ne provocò il progressivo allontanamento da ruoli di responsabilità.
Operò nel movimento cooperativo, per finire tuttavia i suoi anni solo e poverissimo, a S.Polo di Torrile di Parma, dove morì il 12 Agosto 1969.
La Camera del Lavoro e l'Anpi di Guastalla hanno curato la riedizione del volume di Giannetto Magnanini “Un comunista dimenticato: Attilio Gombia”.