Adriano Carlon
Aveva partecipato come sergente maggiore al secondo conflitto mondiale, meritando una ricompensa al valore sul campo. Ma dopo l'8 settembre 1943, avendo rifiutato di aderire alla RSI, Carlon era entrato a far parte della brigata garibaldina "Silvio Pellico". Con il nome di battaglia di "Riccardo Cuor di Leone", il giovane impiegato combatté contro i nazifascisti sino a che, per una delazione, non fu arrestato a San Daniele (Udine). Rinchiuso nel carcere di via Spalato il 15 dicembre 1944, Adriano Carlon fu processato dal Tribunale militare tedesco di Udine, che lo condannò a morte. Il giovane partigiano fu fucilato (con altri dieci patrioti, tra i quali Bruno Frittaion), nei pressi del cimitero di Tarcento.