Luigi Amendola
Faceva parte, come sottotenente, di un reparto della Divisione "Acqui" attestata nell'Egeo. Verso la fine del mese di settembre 1943, quando i tedeschi ebbero la meglio sulla resistenza dei soldati italiani, Amendola fu catturato nell'isola di Corfù e deportato in Germania. Rifiutò di aderire alla RSI e trascorse la prigionia nei campi di concentramento di Kustrin (Berlino), Sandbostel (Amburgo) e Wietzendorf (Hannover). Liberato dagli Alleati, Amendola rientrò in Italia l'8 settembre 1945.
Una sua lettera è riprodotta nel bel libro dello storico Mario Avagliano che, sotto il titolo Generazione ribelle, ha raccolto "diari e lettere dal 1943 al 1945", scritti da partigiani, da deportati e da militari.