Ettore Anzaloni
Conosciuto da tutti in Trastevere come socialista, nel gennaio del 1921 Anzaloni aderì al neonato Partito comunista e cominciò a stampare nella sua tipografia il foglio "Il Comunista", organo del PCd'I Questa sua attività gli valse per anni intimidazioni ed aggressioni da parte dei fascisti. Nel 1926 il tipografo, dopo l'ennesimo pestaggio, decise di emigrare all'estero, contando di poter mettere a profitto in terra straniera le sue capacità di stampatore. Purtroppo, in Francia Anzaloni non riuscì ad integrarsi e se ne tornò a Roma. Qui riprese il lavoro e riannodò pure i contatti con il movimento comunista clandestino finché, nel 1941, non fu arrestato. L'11 marzo 1942 il tipografo fu processato con un gruppo di operai romani comunisti. Il Tribunale speciale gli inflisse quattro anni di reclusione, che Anzaloni non scontò interamente grazie alla caduta del fascismo.
Scarcerato, Anzaloni tornò alla sua tipografia, che divenne, durante l'occupazione, uno dei principali centri per la stampa di materiale clandestino della Resistenza romana.