Enzo Balducci
Sorpreso dall’armistizio mentre svolgeva il servizio militare in Aeronautica, si affrettò a tornare ad Imola. Dopo breve tempo il giovane aviere era già attivo tra i gappisti della VII Brigata Garibaldi “Gianni”, operativa tra Imola e Bologna. Alla vigilia dell’insurrezione Balducci, che aveva con altri dodici patrioti organizzato una base gappista in una casa disabitata di San Vitale, stava mettendo a punto gli esplosivi per una prossima azione contro i nazifascisti. Improvvisamente l’edificio, in via Scandellara, saltò in aria, travolgendo tutti coloro che vi si trovavano. A Enzo Balducci è stata intitolata una strada di Imola; alla memoria del giovane patriota, è stata anche conferita una decorazione al valore con la seguente motivazione: «Giovane ed ardito partigiano prendeva attivissima parte alla lotta di liberazione, imponendosi all'ammirazione dei commilitoni per abnegazione, coraggio e fede nell'ideale supremo della libertà. Nel corso di un'importante missione, mentre approntava una bomba mina, perdeva la vita per lo scoppio prematuro del micidiale congegno».