Olga Ban
Giovane comunista, nel marzo del 1942 aveva fondato l'organizzazione giovanile antifascista del suo villaggio e, qualche mese dopo, aveva cominciato a collaborare col Comitato popolare di liberazione dell'Istria, che aveva base proprio nella sua casa. Più tardi, col padre, Olga passò clandestinamente la frontiera per raggiungere le formazioni partigiane jugoslave. Dopo l'annuncio dell'armistizio, la ragazza tornò a Zarecje per organizzarvi la lotta armata contro i tedeschi e per dar vita al primo Comitato regionale femminile antifascista per l'Istria.
L'impegno di Olga nella lotta contro i nazifascisti non durò però a lungo. Catturata dai tedeschi col padre e altri 12 partigiani, fu fucilata con questi, nonostante un amico avesse interceduto con i nazisti perché la risparmiassero. La ragazza seguì così la sorte dei compagni. Testimoni ricordarono che, davanti al plotone d'esecuzione, Olga Ban gridò: "Una giovane comunista non cambia idea mai. Sparate!".
Nel dopoguerra, l'allora governo jugoslavo le ha conferito, alla memoria, l'Ordine di "Eroina del popolo". Alla partigiana istriana è intitolata una strada di Pola. A Parenzo le è stato dedicato un Parco per l'infanzia.