Evelino Chiarletti
Militare in un reparto dell'Artiglieria alpina, dopo lo sbandamento seguito all'armistizio era riuscito a tornare a casa a Cerrione. Nell'agosto del '44, il giovane contadino aveva deciso di entrare nella Resistenza ed era diventato, col nome di battaglia di "Velino", comandante di una squadra partigiana della VII Divisione "Giustizia e Libertà". "Fervente patriota - dice la motivazione del riconoscimento alla memoria di Chiarletti - durante un pesante rastrellamento nemico, riusciva con estrema capacità a mettere in salvo tutti i mezzi dell'autoparco della propria unità partigiana. Offertosi volontario nel corso di un'azione intesa a riprendere i collegamenti, veniva catturato. Bastonato e seviziato, nulla svelava che potesse nuocere alla causa partigiana ed accettava con stoica fermezza il supremo sacrificio per la libertà della Patria".