Achille Barilatti
Tenente di artiglieria mobilitato nella difesa costiera, subito dopo l'armistizio entrò nella Resistenza, assumendo (con il nome di copertura di Gilberto Della Valle), il comando del distaccamento di Montalto di Cessapalombo del gruppo "Nicolò", che operava sulle alture maceratesi. Catturato dai fascisti il 22 marzo del 1944, il giorno dopo fu fucilato, senza processo, contro il muro di cinta del cimitero di Muccia di Camerino.
Questa la motivazione della massima ricompensa al valor militare: "Comandante di distaccamento partigiano sopraffatto dopo strenua difesa da ingenti forze fasciste, fieramente rifiutava di avere salva la vita pur di non tradire i compagni. Il massacro di ventisette partigiani barbaramente trucidati sotto i suoi occhi non lo intimorì ed il suo animo acceso da sdegno per tanto scempio non tremò innanzi al martirio. Dopo avere rinfacciato al nemico l'insulto di traditore della Patria cadeva sotto il piombo fratricida gridando: " Viva l'Italia! ".
Ricordano Achille Barilatti vie di Roma, Ancona e Macerata.