Paolo Barile
Si era laureato a Firenze, dove era allievo di Piero Calamandrei. Nel 1939, Barile era stato chiamato alle armi e, vinto un concorso, era entrato in Magistratura, prendendo nel 1941 servizio presso il Tribunale militare di Trieste. Proprio in questo periodo aveva aderito al movimento clandestino di “Giustizia e Libertà”.
Tornato a Firenze dopo l’armistizio, Barile era entrato nella Resistenza. Catturato dai repubblichini e ristretto nella Fortezza da Basso, il giovane magistrato era scampato alla condanna a morte e, dopo la Liberazione aveva reso più stretti i suoi contatti col suo maestro, col quale, non a caso, oggi condivide il nome il “Centro di studi politici e costituzionali” di Firenze.
Tra le opere di Barile fondamentale il volume di “Diritto costituzionale” diventato poi “Istituzioni di Diritto pubblico”.
L’illustre giurista non ha mai disgiunto l’insegnamento dall’impegno politico e sociale. È stato consigliere comunale a Firenze, Membro dell’Accademia dei Lincei; nel 1970 è stato insignito dell’onorificenza dei Benemeriti della Cultura e dell’Arte. Nel biennio 1993-94 è stato Ministro per i rapporti col Parlamento durante il Governo Ciampi.