Giuseppe Bentivogli
Membro, sin da ragazzo, del Partito socialista, partecipò alla prima guerra mondiale. Alla nascita del fascismo, fu tra i più attivi protagonisti delle lotte contadine degli anni 1919-22. Con l'andata al potere di Mussolini, fu costretto a riparare all'estero. Rientrato in Italia nel 1926, fu confinato per cinque anni nell'isola di Ponza. Dopo l'8 settembre 1943, nonostante la non più giovane età, oltre a dirigere il movimento contadino e socialista in Emilia, Bentivogli fu uno dei più attivi organizzatori della Resistenza. Partigiano combattente della Brigata "Matteotti", fu catturato dai fascisti poche ore prima della liberazione di Bologna, sottoposto a tortura e infine ucciso.
Nella motivazione della Medaglia d'Oro a Bentivogli si legge: "... si prodigava nella lotta di liberazione in moltissime azioni quanto mai rischiose, mettendo sempre il nemico nelle più gravi difficoltà. Catturato, sopportava le atroci torture infertegli dal nemico con impassibile fermezza; condannato alla pena capitale, affrontava la morte da eroe".