Ermelinda Bersani
Nel 1932, quando il marito (Giovanni Nardi, un combattivo antifascista che, durante la guerra, fu deportato in Germania), fu confinato a Lipari, Ermelinda lo segui col figlioletto Giorgio, che aveva allora tre anni e che, poco più di dieci anni dopo, giovanissimo studente, avrebbe militato con lei nella 66ma Garibaldi. La giovane operaia, nel 1942, mentre il marito era recluso a Porto Azzurro, finì a sua volta, per venti giorni, in carcere per "propaganda disfattista". Dopo l'armistizio, Ermelinda, divenuta responsabile dei "Gruppi di difesa della donna" locali, partecipò alla lotta contro i nazifascisti come staffetta della 66ma Brigata Garibaldi "M. Jacchia".
Conosciuta in paese anche per il contributo che aveva dato per lenire le sofferenze della popolazione a corto di cibo, dopo la Liberazione fu eletta nel consiglio comunale di Castel San Pietro. Mantenne l'incarico per quattordici anni. Ermelinda Bersani fondò anche la Sezione locale dell'UDI e, fino a tarda età, fu attiva nell'ANPI.