Gaetano Bersani
Membro dell'organizzazione comunista clandestina, il giovane bracciante fu arrestato una prima volta nel 1932 dalla polizia fascista e il 7 marzo del 1933 fu tradotto a Ponza (LT), per scontarvi due anni di confino.
Per la sua attività di militante comunista all'interno dell'Azienda tranviaria di Bologna, Bersani fu arrestato di nuovo nel gennaio del 1939 e il 25 luglio fu condannato dal Tribunale speciale a quattro anni di carcere per ricostituzione del Partito comunista, appartenenza allo stesso e propaganda. Imprigionato a Civitavecchia (Roma) e successivamente confinato, tornò in libertà nel febbraio del 1941.
Dopo l'8 settembre 1943 prese parte alla Resistenza, partigiano della V Brigata Garibaldi "Bonvicini-Matteotti". Catturato dai tedeschi a pochi giorni dalla Liberazione, fu trucidato con altri quindici patrioti nel pozzo dell'Officina Becca di Imola. Dell'eccidio diede notizia il 17 aprile un manifesto del CLN di Imola, che invitava i cittadini a rendere omaggio alle salme dei Caduti e a partecipare al corteo funebre.
Gaetano Bersani è ricordato a Bologna, nel Sacrario ai Caduti partigiani di Piazza Nettuno.