Francesco Boretti
Boretti è stato uno dei tanti ragazzi che, pur indottrinati dal fascismo, seppero scegliere da che parte stare quando la dittatura portò il nostro Paese alla rovina. Aveva appena finito le magistrali e si era iscritto all'Università, Facoltà di scienze naturali, quando l'Italia entrò in guerra. Studi interrotti e servizio di leva a Pisa sino all'8 settembre 1943 e al tragico sbandamento dell'Esercito italiano. Il ragazzo sfugge fortunosamente alla cattura da parte dei tedeschi e ripara nel Mugello.
Qualche mese alla macchia, poi nella primavera del 1944, viene inquadrato come partigiano combattente nella 2a compagnia "Fanfulla" della Brigata d'assalto Garibaldi "L.Lavacchini", operante in Toscana. Della "Fanfulla" diventa il comandante, con il nome di battaglia di "Ivan".
Nell'ottobre del 1944 "Ivan" si sposta in Liguria, come ufficiale di collegamento della Divisione garibaldina "Coduri" e, dal 31 gennaio 1945 sino alla Liberazione, partecipa valorosamente alle operazioni di guerra col 21° Reggimento Fanteria del Gruppo di combattimento "Cremona".
Nel dopoguerra riprende gli studi universitari e si dedica all'insegnamento. Sino alla morte vivrà con la passione della pittura (ha partecipato a molte mostre in Italia e all'estero), e il ricordo degli anni della Resistenza.