Emilio Canevari
Dai primi anni del XX secolo fu tra i promotori del movimento cooperativo nel Pavese. Nel 1919 era stato eletto deputato del PSI e, con la scissione dei socialisti, nel 1922 era passato nel Partito Socialista Unitario.
Per sfuggire alle aggressioni degli squadristi nel 1923 era emigrato in Francia e nel 1926 era tornato in Italia dove, rieletto alla Camera, assolse all’incarico parlamentare sino all’emanazione delle “Leggi eccezionali”. Arrestato e condannato a 5 anni di confino l’esponente socialista passò un anno nelle isole. Ripresa l’attività antifascista clandestina, durante la seconda guerra mondiale fu di nuovo arrestato, ma tornò libero alla caduta di Mussolini.
Stabilitosi a Roma e ripresi i contatti politici, Canevari durante l’occupazione nazifascista della Capitale rappresentò il PSI nelle trattative che si conclusero con la fondazione della CGIL unitaria. Successivamente fu sottosegretario agli Interni nel primo Governo Bonomi, membro della Consulta, deputato alla Costituente e, nel 1948, divenne senatore di diritto.
Rieletto al Senato nel 1953, Emilio Canevari entrò in due governi De Gasperi prima come sottosegretario ai Lavori Pubblici e poi all’Agricoltura. Nel 1947, all’atto della nuova scissione socialista, aderì al PSLI di Saragat.