Giorgio Caproni
Come non pochi, in quel periodo cruciale per la storia d'Italia, aveva fatto parte della Resistenza. Ma quando ne parlava, con una sorta di pudore diceva: "Non sono stato un partigiano nel senso eroico della parola. La mia parte, in quella lotta, fu molto più modestaè L'8 settembre ero là, in Val Trebbia. Venne questo armistizio e a un certo momento io dovevo scegliere: o Salò o rimanere lì coi partigiani". A Loco (una piccola frazione di Rovegno, in provincia di Genova, dove Giorgio Caproni ha voluto essere sepolto) l'allora maestro elementare fece la sua scelta e per 19 mesi, in Val Trebbia, fu testimone di "scene di indicibile orrore" che non avrebbe mai dimenticato. Caproni, che negli anni ha scritto per l'Unità, Mondo operaio, Avanti!, Italia socialista, Il Lavoro nuovo, La Fiera letteraria, ecc. - nel 1984 ha ricevuto la laurea "honoris causa" in Lettere e Filosofia dall'Università di Urbino e nel 1985 è diventato cittadino onorario di Genova. Vincitore di molti Premi letterari (Viareggio, Gatto, Montale, Feltrinelli, Chianciano, ecc.), Giorgio Caproni si affermò anche come traduttore di Proust, Baudelaire, Maupassant, Genet, Apollinaire.