Leo Corradini
Attivo antifascista, era stato costretto, durante la dittatura mussoliniana, ad emigrare in Francia con tutta la famiglia. Durante la seconda guerra mondiale, Leo non esitò a combattere nelle file della Resistenza francese, impegnandosi in azioni molto audaci contro le truppe d'occupazione tedesche. Quando la Gestapo riuscì a identificare Leo, non riuscendo a catturarlo, si rifece su suo padre che, arrestato nel febbraio del 1944, fu deportato in un campo di concentramento in Germania, di dove non avrebbe più fatto ritorno. Nonostante l'arresto del padre, Leo Corradini continuò la lotta contro gli occupanti sino a quando, il 16 giugno del '44, durante una pericolosa missione, cadde nelle mani della polizia. Incarcerato e sottoposto a tortura, il partigiano italiano fu eliminato due mesi dopo, quando i tedeschi furono costretti a ritirarsi dal dipartimento della Gironda.