Felice Cenacchio
Felice frequentava a Casale Monferrato il liceo scientifico "Fratelli Palli", ma appena nel Cuneese si costituirono le prime formazioni della Resistenza, il ragazzo abbandonò la scuola ed entrò, come partigiano combattente, nelle Brigate Autonome. Nonostante la giovane età, per un anno si distinse nelle azioni più rischiose, sino a che sacrificò la vita durante quella che è ricordata come "la grande battaglia delle Langhe". Cenacchio, "benché ancora scosso dallo scoppio di una mina, da lui stesso fatta brillare per la distruzione di un ponte - com'è ricordato nella motivazione della onorificenza alla memoria - volontariamente si offriva per azioni di maggior rischio". Dopo un violento scontro con i nazifascisti, il giovane partigiano, per difendere lo sganciamento dei suoi compagni, rimase da solo in una posizione avanzata, che fu presa di mira da quattro carri armati. Mentre i blindati avanzavano, Felice tentò di fermarli col lancio di bombe a mano. Riuscì ad immobilizzarne uno, ma finì per essere catturato. Gli stessi nemici, ammirati dal suo coraggio, gli proposero la salvezza se fosse passato dalla loro parte. Il ragazzo rifiutò sdegnosamente e fu passato per le armi sul posto.