Vasco Corsi
All’inizio della Seconda guerra mondiale il giovane pisano si trovava in Francia e, subito dopo l’invasione tedesca entrò a far parte della Resistenza transalpina nella regione di Arles.
Catturato dalla polizia di Vichy, il partigiano italiano, dopo essere stato ferocemente torturato, fu processato e condannato ai lavori forzati. Evaso dal carcere nel gennaio del 1943, dopo pochi giorni di libertà Vasco Corsi ricadde nelle mani dei tedeschi, che lo imprigionarono nell’Alta Loira, a Le-Puy-en-Velay.
Altri otto mesi di prigione e di nuovo la liberazione grazie, ad un ardito colpo di mano dei “Francs-tireurs partisan”. Raggiunta una formazione combattente nell’Ardèche, Vasco Corsi ne divenne il comandante e nel maggio del 1944 cadde valorosamente in combattimento contro i nazisti.
Decorato alla memoria nel dopoguerra dal Governo francese, al partigiano italiano l’amministrazione civica di Arles ha intitolato una delle vie cittadine. Vasco Corsi è ricordato anche nel suo paese di origine, dove una scuola elementare porta il suo nome.