Dante Cruicchi
Aveva speso la vita per tenere vivo il ricordo della Città martire della quale era stato sindaco per dieci anni, sino al 1985 . Cruicchi, che nel 2009 aveva ricevuto la cittadinanza onoraria di Marzabotto, per anni aveva assolto anche al ruolo di consigliere comunale del suo paese di origine e di San Benedetto Val di Sambro.
Segretario generale dell’Unione mondiale delle Città martiri e presidente del Comitato per le onoranze ai caduti di Marzabotto, Cruicchi aveva soltanto 16 anni quando, costretto ad emigrare in Francia per il suo antifascismo, aveva iniziato il suo impegno politico con i giovani dell’Unione popolare, impegnandosi nella solidarietà con gli antifranchisti e, durante l’occupazione tedesca della Francia, battendosi con la Resistenza francese (per questo suo impegno aveva ricevuto, nel dopo guerra, la Legion d’onore).
Arrestato dai nazisti il giovane emigrato era riuscito a sopravvivere alla deportazione nel lager di Auschwitz e dopo la Liberazione, rientrato in Italia, era diventato giornalista a “l’Unità”, seguendo per l’organo del PCI gli avvenimenti di quegli anni in Turchia, Tunisia ed Afghanistan.
Negli anni in cui assolveva ai suoi incarichi di consigliere comunale, Cruicchi fu pure consigliere e assessore provinciale a Bologna.
Mancato alla soglia dei novant’anni, la scomparsa di Cruicchi ha suscitato generale cordoglio, che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha espresso alla famiglia e alle associazioni partigiane e antifasciste con un messaggio nel quale si afferma: “Ne ricordo, con riconoscenza, la passione civile, l’impegno nella costruzione della nuova cittadinanza europea e la dedizione ai valori di pace e di libertà che restano a fondamento della nostra democrazia”.