Luigi De Bernardi
Nel settembre del 1943, subito dopo l’annuncio dell’armistizio, era entrato nella Resistenza come partigiano della Brigata “Lupi” della Divisione “Alfredo Di Dio”. Con i suoi compagni il giovane De Bernardi si preoccupava soprattutto di raccogliere armi e munizioni per i gruppi di resistenti che si andavano formando nel Varesotto.
Il 16 gennaio del 1944, il ragazzo è catturato a Voltorre (VA) dai nazifascisti che, dopo averlo picchiato e torturato, lo rinchiudono nel carcere di Varese dove è trattenuto per oltre due mesi. Trasferito a Parma per esservi processato, De Bernardi si trova nel carcere di San Francesco quando la prigione è colpita da un bombardamento. Ferito, il giovane (che al termine del conflitto sarà riconosciuto invalido di guerra), tornerà in carcere dopo il ricovero in ospedale ed eviterà la deportazione in Germania con altri suoi compagni, in virtù della dichiarazione di un secondino antifascista.
Liberato nel gennaio del 1945 grazie ad uno scambio di prigionieri, Lugi De Bernardi rimarrà alla macchia sino alla Liberazione.
Decorato nel 1984 con diploma firmato dal ministro della Difesa Giovanni Spadolini e dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini, Luigi De Bernardi, che è vice presidente della Sezione ANPI di Busto Arsizio intitolata a Giovanni Castiglioni, ha tenuto alti in tutti questi anni (prima come consigliere della “Castiglioni” e poi come vice presidente della Sezione dell’ANPI ), i valori per i quali ha combattuto durante l’occupazione nazifascista.